Storia della “mia Luganega”

Pubblicatodi il Feb 2, 2018 in Ogni Maledetta Luganega
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Da settembre 2015 a gennaio 2016 e poi da  settembre a dicembre 2016, ho scritto alcuni articoli riguardanti Football Americano e Nutrizione per IFL Magazine, quello che allora era il Magazine on line di riferimento per il Football Americano in Italia. Anzi, quando siamo partiti, a gennaio 2015, eravamo qualcosa di veramente nuovo. La rubrica aveva un titolo per me ancora meraviglioso: Ogni Maledetta Luganega, ideato dal primo coordinatore di IFL Mag, Rendall Narciso. Le copertine di entrambe le edizioni più quella del numero tematico della Star Wars Week del 2015, furono realizzate per me da Paolo Re, le ho fatte stampare in alta definizione e le ho incorniciate, sono appese ai muri del mio studio. Le trovate come immagini qui.

La “mia Luganega”, come ancora la chiamo, è stata un’avventura incredibile per me. Molto sfidante, era difficile reperire referenze bibliografiche per alcuni argomenti, pensare ogni settimana a cosa proporre ai lettori – idealmente i giocatori italiani, ma mi leggevano anche coach e arbitri, nonché qualche dirigente – non era sempre semplice. È stata pioniera, prima della Luganega nessuno aveva scritto di nutrizione e football in Italia, per il movimento italiano. Sono sincera, più di un paio di articoli li riscriverei da capo, ma sono passati due anni abbondanti e questo è un buon segno per quanto mi riguarda, significa che io ho continuato a studiare e a formarmi, e che alcuni argomenti sono stati sviscerati più in profondità da chi fa ricerca nel campo.

La ripropongo qui, articolo per articolo,  come li scrissi allora, dopo essermi confrontata con Simone Mingoli, che ora coordina tutto il progetto IFL Magazine, e che ha accolto con entusiasmo l’idea di condividere nel mio blog quegli articoli.

Oltre a Rendall, Paolo e Simone, ci sono altre persone che voglio ringraziare.

Mario, Lorenzo e Davide: sono i tre che hanno insistito tantissimo perché io facessi nascere Ogni Maledetta Luganega, non ero sicura, non pensavo di esserne in grado, loro avevano la sicurezza che avrei fatto bene e mi hanno incitata mentre decidevo se scriverla, continuando a farlo fino all’ultimo numero.

 

 

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