Autore:Livia Galletti

Umano

Pubblicatodi il Nov 20, 2023 in La Mangia Libri
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“Umano”

Edoardo Boncinelli

Il Mulino 2022 – cartaceo

Di cosa parla
Il libro "Umano" fotografato su di un frecciarossa

Il Saggio “Umano” di Edoardo Boncinelli

Cosa vuole dire essere un Essere Umano? Questa è una delle grandi domande che, come esseri Umani, ci poniamo da tantissimo tempo.

Nessuna disciplina da sola è mai riuscita a dare una risposta univoca e precisa, non la filosofia, non la biologia, nessun’altra. Siamo organismi complessi, sistemi biologici integrati, calati in influenze culturali, risentiamo dei cambiamenti degli ambienti che popoliamo e cambiamo quegli stessi ambienti.

Edoardo Boncinelli, fisico, genetista, autore, appassionato grecista e figura storica delle Scienze in Italia, tenta di dare una serie di risposte a questa domanda.

Pone soprattutto l’attenzione sulla necessità di continuare a farsi la domanda delle domande – “cosa ci rende Umani?” – perché questo significa, più di ogni altra cosa, continuare a conversare, confrontarci.

In quest’epoca di chiusure, di scontri più che di confronti, di arroccamenti e schieramenti, tornare a chiederci “cosa significa essere Umano?” rappresenta la volontà di apertura e di scambio con gli altri Esseri Umani che ci caratterizza.

Il professor Boncinelli, che ho conosciuto davvero tantissimi anni fa durante un suo seminario tenuto all’Università di Bologna quando ancora studiavo per il mio dottorato, mette in questo piccolo saggio tutta la sua visione d’insieme di scienziato e umanista, con un forte accento su quella e. In Italia, purtroppo, i due filoni sono vissuti come contrapposi, di nuovo, aumentando lo scontro e la separazione invece che il confronto e l’incontro.

A chi lo consiglio

A tutti gli appassionati di biologia, ma anche di filosofia.

A tutte quelle persone che, ancora in questo periodo in cui conta più l’ottusità dell’ o con noi o contro di noi, continuano a chiedersi con meraviglia e un sorriso quante siano le sfumature dell’essere Umano.

È un saggio, quindi non è indicato per i bambini, ma solamente per il registro, che è troppo alto per loro. Già degli studenti delle scuole superiori possono affrontarlo.

 

Crema di barbe di carote, carota e chicchi di melagrana in coppetta rosa Crema di barbe di carote, carota e chicchi di melagrana

Crema di barbe delle carote – ricetta del recupero

Pubblicatodi il Ott 28, 2023 in Le ricette
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Se si fa la spesa dai produttori capita spesso di trovare mazzi di carote con la loro barba (i ciuffetti di foglie).

Carote con le barbe

Mazzo di carote con le barbe

Per me è sempre un grande dispiacere quando devo buttare cibo, quindi mi sono industriata per trovare un modo di usare le barbe delle carote, che sono commestibili, anche se troppo spesso vengono buttate via. Conosci già la mia attenzione allo spreco alimentare e trovi qui la mia infografica per contenerlo il più possibile

Le Barbe delle Carote

 

Con il ciuffo di barbe puoi preparare una crema come quella che ho fatto io, ma puoi anche frullarle con un po’ di olio – dopo averle sbollentate – e usare la salsina ottenuta come condimento di carne, pesce, verdure.

Le barbe delle carote hanno un sapore leggermente piccante, aromatico e se le sbollenti in tanta acqua salata e subito le metti in acqua freddissima, mantengono un bel colore verde brillante.

A tavola anche l’occhio vuole la sua parte, come dice il proverbio, ricorda sempre di trattarti bene anche nella presentazione di quello che mangi!

 

La mia ricetta per la crema di barbe delle carote

IngredientiCarote, aglio e melagrana su di un foglio di carta da pane

(per una persona)

Un mazzo di carote con un bel ciuffo di barbe

Una melagrana

Uno spicchio d’aglio

Olio Extravergine d’Oliva (qb)

Procedimento
Coltello che taglia le barbe delle carote

Taglio delle barbe delle carote

Taglia le barbe delle carote e separa le foglie dagli steli.

Sbuccia le carote con il pelapatate.

Metti a lavare le carote, le barbe, gli steli e le bucce.

 

 

 

 

 

 

Le bucce e gli steli, una volta asciutti, possono essere essiccati per poi usarli nel granulato vegetale fatto in casa (trovi la ricetta nel mio feed di instagram).

Bucce, steli delle barbe e carote sbucciate

Bucce, steli delle barbe e carote sbucciate

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Barbe delle carote a sbollentare

Barbe delle carote a sbollentare

Fai bollire molta acqua salata e sbollenta per due minuti le barbe delle carote, poi buttale immediatamente in una ciotola piena di acqua freddissima.

 

 

 

 

 

 

 

Scalda in padella l’olio extravergine di oliva con lo spicchio di aglio, in modo da insaporirlo, lascialo raffreddare.

Taglia una carota a cubetti piccoli, io li ho fatti delle dimensioni dei chicchi della melagrana.

Chicchi di melagrana

Chicchi di melagrana

Sbuccia la melagrana e tieni da parte i chicchi.

 

 

Quando l’olio si sarà raffreddato, frullalo con le barbe delle carote e con un po’ dell’acqua con cui le hai raffreddate.Video – Barbe della carote frullate

Metti la crema in una fondina, aggiungi i cubetti di carota e i chicchi di melagrana, condisci con un giro di olio extravergine di oliva.

 

Crema di barbe di carote, carota e chicchi di melagrana in coppetta rosa

Crema di barbe di carote, carota e chicchi di melagrana

 

Questa crema ti permette di non buttarle barbe delle carote, di mangiare della verdura in un modo diverso dal solito ed è veramente buona! Il sapore leggermente piccante delle barbe si accompagna benissimo a quello acidulo dei chicchi di melagrana, i cubetti di carota aggiungono croccantezza alla consistenza cremosa.

Se provi a rifarla, fammi sapere se ti è piaciuta e mi puoi anche taggare su

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I cibi iperproteici

Pubblicatodi il Ott 17, 2023 in Know What You Eat
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Una delle ultime tendenze sui social e sugli scaffali dei supermercati, sono i cibi iperproteici.

Da qualche anno è un pullulare di “high protein”, “più proteine”, “crema proteica”, “pasta proteica” e via così.

  1. Come è iniziato il tutto
  2. Cosa sono i cibi iperproteici

    Tagliere di legno con biscottini al cioccolato proteici

    Tagliere di legno con biscottini al cioccolato proteici

  3. Quali sono i vantaggi dei cibi iperproteici
  4. Conclusioni
  5. Come è iniziato il tutto

Come è iniziato il tutto

Tutta la grande popolarità dei cibi iperproteici è iniziata con vendite tramite testimonial su Instagram da parte di aziende che si sono specializzate nella commercializzazione di alimenti fortemente processati reclamizzati come iperproteici.

Soprattutto in alcuni ambienti (palestre, sportivi, persone con la fissa del dimagrimento) l’introduzione nelle abitudini alimentari di cibi con l’etichetta “iperproteico” ha preso molto piede, supportata anche da codici sconto distribuiti sui social, per i quali, i vari testimonial ottenevano una percentuale sugli incassi.

Il messaggio veicolato da pubblicità di questo tipo era non esplicitato, ma chiarissimo: con questi prodotti iperproteici perderai peso, rimarrai in forma, avrai un corpo come il mio, perché contengono tante proteine.

Piano piano si è quindi diffusa la credenza che aumentare le proteine grazie a cibi industriali iperproteici aiuti a dimagrire, a rimanere nel peso forma e anche a mettere su muscolo.

Cosa sono i cibi iperproteici

Sono cibi, venduti online, in negozi fisici, nei supermercati e, a volte, anche nelle farmacie, che presentano un contenuto proteico più alto del corrispettivo.

Per esempio, un “budino proteico” è l’equivalente di un budino industriale, ma con più proteine.

Grazie al grande successo commerciale che stanno avendo, in etichetta è sempre riportata una frase (tecnicamente si chiama claim), oppure hanno un nome che rimandano all’alto contenuto in proteine: “proteico”, “alto in proteine”, “high protein”, “pro”, …

Attenzione: molte volte si pensa che un prodotto sia iperproteico per false credenze, per esempio, in caso di prodotti preparati con solo albumi, invece che con le uova intere.

Quali sono i vantaggi dei cibi iperproteici

Nessuno.

Partiamo dal concetto base: i cibi iperproteici non servono a niente.

Non c’è alcun vantaggio salutistico o in termini di peso corporeo nei prodotti iperproteici

Per controllare il peso o per tenersi in forma non servono a niente.

Ma la cosa più grave è che tutta questa importanza commerciale dei cibi iperproteici porta avanti la confusione totale tra carboidrati e proteine che sono macronutrienti e non pasta, pane, bistecche o uova, cioè alimenti.

Poi, passano informazioni superficiali e manipolate ad arte che hanno come conseguenza di una cattiva divulgazione in campo nutrizionale, il diffondersi di credenze errate tra le persone.

Tra l’altro, mi sono studiata qualche etichetta e ho trovato il corrispettivo iperproteico di un determinato cibo, prodotto e commercializzato dalla stessa azienda con un contenuto di proteine di ben 2 grammi in più rispetto al prodotto tradizionale.

Hai letto bene: 24 grammi di proteine ogni 100 grammi, invece che 22 grammi.

Allora, a me sembrano prese in giro enormi, a scapito del portafogli, delle abitudini nutrizionali e dell’equilibrio psicologico delle persone.

Conclusioni

Per tenerti in forma o per dimagrire – se ne hai necessità – i cibi iperproteici non ti portano nessun vantaggio, anzi, ti costano di più, non ti aiutano a imparare a mangiare come ti farebbe bene e, spesso, sono pieni di edulcoranti e sostanze assolutamente non necessarie nei corrispondenti cibi non iperproteici.

Imparare una nuova abitudine nutrizionale, quella dell’equilibrio felice, quella del mangiare col sorriso, non passa da scorciatoie commerciali che portano vantaggi solamente a chi produce o vende o fa da influenze per determinati prodotti.

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Spreco alimentare, cambiamento climatico e qualche consiglio

Pubblicatodi il Mag 20, 2023 in Di tutto un po'
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Spreco alimentare

Dati del WWF del 5 febbraio ci dicono che ogni italiano butta 27 kg di cibo commestibile all'anno. Quindi, ognuno di noi può fare la differenza a casa propria.

Immagine con i dati del WWF del 5 febbraio 2023 sullo spreco alimentare domestico.

Lo spreco alimentare è la quantità di prodotto commestibile che viene buttato invece che consumato.

Avviene a tutti i livelli della catena agroalimentare, non solo a casa.
I dati del WWF pubblicati in occasione della Giornata nazionale di prevenzione dello spreco ali
mentare, il 5 febbraio, non sono confortanti.

Buttiamo circa 27 kg di cibo commestibile all’anno per ogni italiano.
Sprecare cibo ha un grosso impatto sul portafogli, ma soprattutto sul pianeta e su chi, ancora nel 2023, non ha abbastanza da mangiare.

 

Sostenibilità ambientale e spreco alimentare

Il grande tema della sostenibilità passa anche dalle corrette abitudini di ciascuno di noi, tra cui quella di ridurre al minimo lo spreco di cibo.

In questi giorni terribili per la mia terra, l’Emilia Romagna funestata dalle alluvioni, finalmente dedico di pubblicare l’infografica con 10 piccoli consigli per aiutarti a ridurre lo spreco di cibo a casa.

Risparmiare acqua

Le piogge di queste settimane sono un sintomo del cambiamento climatico, che non sta arrivando, è già qui da tempo e, se vogliamo salvare noi e le future generazioni, avremmo dovuto iniziare a darci da fare anni fa.

Ma non è mai tardi per iniziare.
Può sembrare un controsenso, ma anche il risparmio di acqua a casa fa parte delle azioni che abbiamo l’obbligo morale di fare. Perché siccità e alluvioni sono la faccia della stessa medaglia: è il nostro pianeta che ci dice che non ce la fa più a sostenerci.
Trovi qui la mia infografica con qualche consiglio per gestire al meglio l’acqua tutti i giorni a casa.

Lo spreco alimentare è strettamente legato anche allo spreco di acqua, perché sia in produzione che a casa, ogni volta che del cibo è buttato quando è ancora commestibile, si butta anche acqua.

È tardi, ma qualcosa si può ancora fare, scegli da che parte stare e inizia anche tu a non sprecare cibo e acqua.

L’infografica che ho preparato per te

Qui trovi l’infografica che ho preparato per te con i miei 10 consigli per non sprecare cibo a casa. Sono piccoli suggerimenti, cose da fare tutti i giorni a casa tua, sono gocce nel mare, ma il mare è fatto da tante gocce e dobbiamo impegnarci ogni giorni per il bene di tutti. Impara a ridurre lo spreco alimentare tutti i giorni, la Terra e tutti gli altri esseri umani ti ringrazieranno! E lo farà anche il tuo portafogli!!

In questi giorni in cui la mia terra è funestata dalle alluvioni, provo a dare un piccolo contributo, come posso, con quello che so

In questi giorni in cui la mia terra è funestata dalle alluvioni, provo a dare un piccolo contributo, come posso, con quello che so

L’ho preparata in un formato stampabile, che puoi appendere a casa dove vuoi, oppure tenere salvata sul cellulare per consultarla quando vuoi senza usare carta, fammi sapere se ti è stata utile sui miei social:
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L’acqua è un bene prezioso

Pubblicatodi il Nov 8, 2022 in Di tutto un po'
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L’acqua è un bene prezioso: senza l’acqua non possiamo vivere.

Risparmiare acqua è importantissimo!

Come è suddivisa l’acqua sul pianeta Terra

Il nostro pianeta è formato per i 2/3 da acqua. Di questi, il 97,5% è costituito da acqua salata e il 2.5% da acqua dolce.

Di tutta l’acqua presente sulla Terra, quella disponibile per noi esseri umani è un piccolissimo 0.1%.

L'acqua sul pianeta Terra è composta per il 97,5% di acqua salata, il 2,5% da acqua dolce e solo dallo 0.1% da acqua utile per l'uso umano

Immagine con barattolo pieno di acqua e le percentuali dell’acqua sulla Terra

La crisi climatica

La crisi climatica, della quale gli scienziati esperti di clima e meteo parlano da decine d’anni, è ancora oggi ignorata e negata da tantissime persone. Persone comuni, politici, decisori e tanti altri continuano a negare il fatto che stiamo vivendo nel problema del clima e la loro posizione antiscientifica non fa che rallentare i possibili provvedimenti a favore un una gestione migliore del nostro unico e solo pianeta da parte nostra.

Certo, in questo momento stiamo anche vivendo una crisi energetica e un aumento pazzesco delle bollette di luce e gas. Quindi, il clima mite di questo autunno che pare sia finalmente arrivato (ma siamo già nella seconda metà di novembre e a mezzogiorno a Bologna c’erano 18°C), ci aiuta per quanto riguarda i consumi e la spesa a fine mese delle bollette.

C’è un però: non piove, da settimane. E da gennaio di questo 2022 è piovuto pochissimo. Senza la pioggia l’agricoltura soffre,  i prezzi degli alimentari salgono e rischiamo tutti di avere enormi problemi in un futuro non troppo lontano, di accesso all’acqua per bere e lavarci.

Le stime ufficiali ci dicono che ogni italiano consuma in un anno 150 litri di acqua solamente per bere e lavarsi, bisogna poi aggiungere quella necessaria per produrre il cibo, i vestiti, qualsiasi cosa possediamo.

Senza contare l’acqua che rendiamo inutilizzabile perché la inquiniamo – e anche per questo è necessario correre ai ripari – ognuno di noi può fare piccoli gesti quotidiani per risparmiare sull’acqua.

Qualche giorno fa parlavo con un’amica di questo argomento e lei mi ha detto che abbiamo sempre bisogno di essere rieducati. Che è vero che ci hanno insegnato a scuola da bambini a chiudere il rubinetto quando ci laviamo i denti, ma che abbiamo bisogno di sentire e risentire questi insegnamenti.

 

La mia infografica per risparmiare acqua

Ho subito pensato di preparare un’infografica con 10 consigli per risparmiare acqua nella vita di tutti i giorni e la trovi in questo Decalogo per risparmiare acqua, perché tutti possiamo e dobbiamo fare la nostra parte!

Tutti possiamo, e dobbiamo, fare la nostra parte!

Immagine con il messaggio che tutti possiamo e dobbiamo fare la nostra parte

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Quercetina a tavola

Pubblicatodi il Lug 15, 2022 in Di tutto un po', Media, Nutrizione Funzionale
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Oggi di parlo di Foodoteka, di quercetina, di capperi e di cucunci.

Foodoteka è un sito si ecommerce che si occupa di Cibo sano e genuino di altissima qualità.

Hanno anche un blog, si chiama Infoteka e nella sezione Alimentazione e Salute puoi trovare i contributi miei, del Professor Enzo Spisni dell’Università di Bologna e della Dottoressa Veronica Imbesi, mia cara collega e amica. Insieme, siamo i componenti dell’FSB, il Foodoteka Scientific Board.

In questo caldo mese di luglio, ho parlato di Quercetina a tavola e del perchè capperi e cucunci sono dei preziosi alleati per la nostra salite.

Nel nostro paese, in particolar modo in Sicilia, la storia dei capperi si perde nella notte dei tempi, tanto che non siamo in grado di stabilire una data per l’incontro tra gli esseri umani e questa pianta così importante per le nostre tradizioni a tavola e per la nostra salute.

A me piacciono molto i capperi e i cucunci (che sono il frutto del cappero) e li vedo come uno dei simboli più importanti della vera alimentazione in stile mediterraneo.

Li consumo molto spesso: i capperi in varie ricette, non solamente come aggiunta saporita all’insalata e i cucunci non solo all’aperitivo. I capperi possono essere inseriti in piatti di carne e di pesce, nei piatti unici con verdure e cereali, sulla pizza, … I cucunci, possono essere una merenda estiva, stanno bene nelle insalate, nei piatti unici, con il pesce. Insomma, sono due ingredienti molto versatili che aggiungeranno gusto e quercetina ai tuoi piatti.

Mi dispiace molto che qui a Bologna non si trovino le foglie della pianta del cappero, che ho mangiato diverse volte in Sicilia, dove si usano appena scottate in piatti principalmente di pesce.

Puoi leggere qui quello che ho scritto e poi fammi sapere cosa ne pensi nei mei canali social:

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Il vino non è una fonte di resveratrolo

Pubblicatodi il Giu 15, 2022 in Di tutto un po', Nutrizione Funzionale
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Purtroppo nel nostro paese esiste ancora una narrativa non corretta dal punto di vista della salute sul vino.

Il settore enologico è sicuramente una parte importante della nostra economia, sia per quello che riguarda l’indotto interno che quello dell’export.

È buono il vino! Eccome. Sto parlando del vino di qualità, ovviamente. 

In una bottiglia di vino troviamo un intero mondo: l’uva, le altre specie vegetali, il suolo, gli insetti, le muffe, le tradizioni, le tecnologie, la cultura, la storia del territorio, le relazioni interpersonali, lo studio, le sperimentazioni, le scelte, le conoscenze di chi lo produce.

Abbiamo la stagionalità, il rispetto della terra, delle piante, la conoscenza della fermentazione, …mille e mille altre cose che ora sicuro dimentico.

Quindi, no, non sono astemia e non ce l’ho col vino, anzi.

Questo articolo si riferisce alla narrativa del vino rispetto alla salute e solo a questo.

Nella nostra cultura il vino è presente da prima di sempre credo, dai tempi degli antichi romani, abbiamo testimonianze nei vasi micenei, cretesi, greci che troviamo nei musei o fotografati nei libri.

In diverse rappresentazioni etrusche troviamo viti, persone con calici, otri, abbiamo vaselame con pampini stilizzati.

I reperti archeologici e storici fanno risalire la storia della vite ai Fenici, che dovrebbero essere stati gli importatori di questa pianta in Sicilia.

Nel secondo dopoguerra, Ancel Keys, un biologo e fisiologo statunitense che si occupava di nutrizione ha effettuato diversi studi, vivendo anche in Italia e possiamo considerarlo il “padre” della dieta mediterranea (ne parliamo in un altro articolo a breve).

Nei suoi studi notò anche come nei paesi del bacino del Mediterraneo il vino rosso fosse sempre presente a tavola. E il vino rosso entrò così nell’immaginario delle cose salutari associate alla “dieta mediterranea”.

Negli anni ’80 del secolo scorso, alcuni ricercatori francesi, per cercare di dare un nome a effetto per un fenomeno che avevano osservato, coniarono la famosa espressione “the French paradox” (il Paradosso Francese).

Il Paradosso Francese sarebbe quel fenomeno per il quale i francesi, seppur con un’alimentazione ricca di grassi animali saturi, presentavano una bassa incidenza di malattia cardiaca coronarica.

Un’osservazione, cioè, che contraddiceva tutta la ricerca nel campo nutrizione-malattie cardiovascolari iniziata poco dopo la II guerra mondiale, più di 30 anni prima.

Davvero, questa cosa contraddiceva tutti i dati raccolti in tutte le altre parti del mondo e agli scienziati i dati che contraddicono tutto il resto piacciono molto, perchè stuzzicano il pensiero.

Bisogna trovare una spiegazione! Agli scienziati piace molto capire e spiegare, quindi ci sono andati a nozze.

L’osservazione successiva fu che i francesi, rispetto alle altre popolazioni studiate, bevevano più vino di tutti, in special modo rosso.

Ed ecco la spiegazione! Il vino rosso contiene sostanze protettive per la salute del cuore e del sistema circolatorio.

Facciamo 2+2: in italia si beve vino rosso dalla notte dei tempi, l’Italia ha un numero di persone con malattie cardiovascolari simili alla Francia.

La somma dà 4: l’abitudine di bere vino rosso degli italiani è positiva per la salute.

E via a supportare studi sulla composizione del vino rosso. Che contiene tante sostanze, tra cui una, oramai super famosa, il resveratrolo.

Ecco com’è iniziata questa narrativa, che continua perché il vino è buono ed è importante per la nostra economia.

La teoria del French Paradox è stata confutata:

al tempo della raccolta dei primi dati i francesi mangiavano in realtà in modo molto più salutare delle popolazioni con cui erano stati confrontati

il vino rosso non ha alcuna azione protettiva sulla nostra salute

Il resveratrolo, la super star di questa narrazione, ha, in letteratura, dati contrastanti sulla propria efficacia se assunto come integratore (attenzione al dosaggio, senti il parere di un professionista della nutrizione e non fare il fai da te).

Il gruppo di molecole al quale il resveratrolo appartiene – i polifenoli – hanno, invece, dimostrato negli anni, di essere efficaci in prevenzione, sopratutto se assunti con il cibo.

Il vino, chimicamente, è una soluzione di diversi composti, in alcool etilico.

L’alcool etilico è il solo composto della famiglia chimica degli alcooli che possiamo metabolizzare senza morirne.

L’alcool etilico, come tutti gli alcooli, ha proprietà microbicide (cosa stiamo usando da due anni per disinfettare? Alcool diluito), quindi è dannoso per tutti i nostri microbioti: intestinale, cutaneo, polmonare, vaginale, oculare, …per tutti.

L’alcool etilico non ci fa bene, non ne esiste una quantità minima raccomandata, va consumato raramente, meglio ancora non consumato, soprattutto se in presenza di malattie importanti.

Quindi, godiamoci il nostro bicchiere di vino quando siamo con gli amici (uno, non mezza bottiglia), non consumiamolo tutti i giorni e, soprattutto, smettiamola di dire che è una fonte di resveratrolo.

Il vino è una fonte di alcool etilico. Cambiamo la narrativa per migliorare la nostra salute.

Lo so, questo articolo scatenerà polemiche infinite, ma era il momento di non stare più zitta.

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Cos’è la dieta

Pubblicatodi il Mag 24, 2022 in Di tutto un po', Nutrizione Funzionale
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La parola “dieta” deriva dal greco e significa “stile di vita”.

I miei pazienti lo sanno, perché lo dico in continuazione.

L’idea che nel mio studio si debba venire quando si è disperati – per una questione di peso o di salute – come ultima spiaggia, perché si uscirà con qualcosa di terribilmente privativo e triste, proprio non mi va giù.

Un’altra cosa che mi scoccia parecchio è, quando ho a che fare con persone che non mi conoscono, che a pranzo o cena, tutti dicono di non guardare nel loro piatto o chiedono a me cosa mangerò. Pensando che io al ristorante chieda la bistecchina con l’insalata!!

Allora, mettiamolo in chiaro una volta per tutto:

dieta non è mangiare petto di pollo scondito e spinaci al vapore senza sale

dieta non è privarsi di ogni gioia a tavola per rientrare nei jeans

dieta non è smettere di uscire con gli amici altrimenti non si dimagrisce

dieta non è intristirsi a tavola finché non si torna nella taglia desiderata

dieta non è seguire un protocollo nutrizionale fino al prossimo esame del sangue per vedere come va il colesterolo

Una cosa molto importante da ricordare sempre è che

dieta non è solo quello che mangi

Dieta è

  • le scelte nutrizionali che fai
  • le scelte che fai al momento della spesa
  • come decidi di cucinare i tuoi pasti
  • con chi consumi il tuo cibo
  • gli orari in cui mangi
  • i piatti e le posate che usi
  • se usi integratori, quali assumi

Ma dieta è anche:

  • come affronti la giornata
  • le persone che decidi di avere nella tua vita
  • l’attività fisica che fai e quanta ne fai
  • le tue ore di sonno
  • le tue ore di svago
  • le cose che ti piace fare e il tempo che dedichi a queste
  • i pensieri che ti accompagnano nei vari momenti della giornata e a quali presti attenzione
  • le scelte che fai e quelle che non fai

Quindi, cosa aspettarsi da un incontro con me?

Sicuramente un protocollo nutrizionale (e includo quello di integrazione in questo), ma che cerco di creare tenendo conto della tua situazione di salute e della tua vita.

Non è necessario mangiare cibi tristi e sconditi per tutelare e migliorare la nostra salute, ma è importante scegliere quali e quanti cibi mettere a tavola.

Sicuramente io chiedo di cercare di organizzare i pasti e la spesa, ma lo faccio, appunto, perché tu inizi a prenderti cura di te e a dedicare le giuste attenzioni alla tua alimentazione.

Questa è la cosa più importante: iniziare a pensare a come ci nutriamo come modo per prendersi cura di sé.

Un atto di amore e attenzione verso di te.

Ed è una cosa importantissima.

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Sarde al forno con le noci e insalata di radicchio rosso tardivo e mele – 100 anni di LILT

Pubblicatodi il Mar 14, 2022 in Le ricette, LILT. 100 anni di prevenzione
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Per la ricetta di marzo di questi 100 anni di prevenzione della LILT, ho pensato a delle sarde con noci e insalata di radicchio rosso e mele.

Trovate tutto il procedimento e le proprietà sul sito LILT Bologna

 

Ringraziamo  moltissimo https://www.bottegaqualimed.it/ per le sarde,  per avercele donate per questa ricetta. Grazie davvero infinite Salvatore e Liuba ❤️

Perché organizziamo i controlli?

Pubblicatodi il Mar 11, 2022 in Di tutto un po'
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I controlli sono fondamentali nel percorso insieme.

Abbiamo parlato di come è strutturata la prima consulenza in un altro articolo (clicca sul testo evidenziato se lo vuoi leggere o rileggere).

Vediamo cosa succede durante le visite di controllo:

  • ti chiedo come stai, come hai passato il periodo tra l’incontro precedente e quel momento
  • ti chiedo se hai delle domande – una qualsiasi domanda – sullo schema alimentare e di integrazione, su come ti senti, su cosa è successo
  • ti misuro, così, numeri alla mano, possiamo prendere decisioni
  • ti spiego cosa è successo al tuo corpo alla luce delle misure e di cosa mi hai raccontato
  • a seconda di come sono andate le misure e i cambiamenti che mi hai racontato tu , decido se è il caso di cambiare qualcosa nello schema nutrizionale e/o in quello di integrazione
  • ti spiego il perchè non cambio nulla o cambio qualcosa e cosa
  • prendiamo un appuntamento per il controllo successivo
  • come sempre, ti faccio la fattura, che è detraibile in dichiarazione dei redditi e che mi devi saldare con bancomat o carta di credito
Quindi…a cosa servono i controlli?

Sicuramente non a pesarsi sulla mia bilancia

I controlli non sono una cosa di due minuti per controllare il numero del peso. Sono degli incontri strutturati, utili a farmi domande, raccontarmi cosa ti è successo, a fare modifiche se servono, a capire a che punto sei.

C’è una cosa molto importante che ho bisogno di dirti:

A me non interessa se hai seguito no il piano che ho pensato per te,

non sono qui per giudicare nessuno.

Sono qui per aiutarti e se non ci vediamo regolarmente, o se non mi vieni a raccontare eventuali problemi, non posso farlo

Se sposti i tuoi controlli, o li cancelli, perchè non hai seguito lo schema che ti ho proposto, non ti aiuti.

Perchè senza incontrarci regolarmente, io non posso fare nulla per supportarti e ccompagnarti lungo il tuo percorso di cambiamento verso una versione migliore di te:

quella in salute.

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