L’inquinamento del suolo

Pubblicatodi il Mag 3, 2018 in Save Humans Thursday
Nessun commento

54 settimane con #SaveHumansThursday per parlare dell’impatto ambientale del cibo

su

Francesca De Filippis – Biologo Nutrizionista Bologna e

Dott.ssa Livia Galletti Biologo Nutrizionista

Eccoci alla #settimana20: L’inquinamento del suolo

Si sta svolgendo a Roma in questi giorni il simposio della FAO “Soil Pollution” (inquinamento del suolo) che ha lo scopo di supportare l’implementazione di Linee Giuda volontarie nei vari paesi del mondo per combattere l’inquinamento del suolo.

Il suolo è un filtro che ci protegge da moltissimi contaminanti, smorzando la loro azione, però non ha capacità infinita di filtrazione e quando questa si esaurisce, i contaminanti finiscono anche nella catena alimentare.


Non ce ne rendiamo conto, ma il suolo non è rinnovabile e perchè se ne formi 1 centimetro servono 1000 anni, Senza suolo non avremmo le coltivazioni agricole, i pascoli e l’acqua filtrata di sorgente, quindi non avremmo cibo, medicine, acqua da bere.

Inoltre, il suolo scambia nutrienti con i vegetali, preservando la qualità anche delle coltivazioni a uso alimentare: un suolo sano, produrrà raccolti migliori.


Il 95% del nostro cibo è prodotto nel suolo, quindi per raggiungere l’obiettivo di aumentare la 54 settimane con #SaveHumansThursday per parlare dell’impatto ambientale del cibo su produzione alimentare del 50% entro il 2050 per sostenere la popolazione mondiale, dobbiamo occuparci seriamente della sua salute.

Sappiamo quanto sia importante la biodiversità per l’equilibrio e il benessere dela Terra, essa è il patrimonio che consente alla vita di perpetrarsi, perchè maggiore biodiversità c’è, maggiore adattamento ai cambiamenti (climatici, naturali, catastrofici) il nostro pianeta ha. Ebbene, nel suolo troviamo la maggior parte della biodiversità presente sulla Terra, ¼ di essa. Si dice che in un cucchiaio di suolo si trovino più organismi viventi che persone sul nostro pianeta. Per preservare la biodiversità del suolo, vanno adottate sempre più politiche agricole quali le coltivazioni biologiche, le rotazioni delle coltivazioni e dei pascoli, la conservation agriculture(*).

Ormai 1/3 del suolo è moderatamente o altamente degradato, a causa dell’erosione, della perdita di materia organica e di nutrienti, dell’acidificazione, della salinizzazione, della compattazione e dell’inquinamento chimico.

Una gestione agricola sostenibile può invertire la rotta e assicurarci un futuro con più certezza che ci sia cibo disponibile per tutti.

Nel nostro piccolo cosa possiamo fare per aiutare a fare sì che vengano compiute scelte sempre più sostenibili e a garanzia di un futuro migliore per tutti gli abitanti del nostro pianeta?

Quando facciamo la spesa:
  • prediligiamo prodotti di stagione. Le colture in serra o incrociate per sopravvivere a condizioni climatiche nno male al portafogli e al suolnon indicate fa
  • scegliamo colture “antiche”, in disuso o dimenticate. Il recupero di vecchie tradizioni agricole aiuterà il suolo a rimanere in salute
  • variamo il più possibile il contenuto del carrello, non fissiamoci sempre sugli stessi cibi. La biodiversità è la ricchezza della vita, promuoviamola.

  • privilegiamo le colture biologiche, aiuteremo a contrastare l’inquinamento da sostanze di sintesi.

Per saperne di più su #SaveHumansThurdsday seguici ogni giovedì su: 

Francesca De Filippis – Biologo Nutrizionista Bologna

Dott.ssa Livia Galletti Biologo Nutrizionista

(*)conservation agriculture: un sistema agricolo basato sul minimo impatto sul suolo, sulla tradizionale rotazione delle colture e copertura permanente del suolo, in base alla stagionalità, che serve a bloccare l’erosione e a produrre humus.

# # # # # # # # # # # # #